martedì 9 febbraio 2010

“Giovedì dell’ Arte”


Roma, 28 gennaio ’10 (Fuoritutto) Nella storica sede di Piazza Firenze, vicino al Parlamento, sono ripresi i “Giovedì dell’ Arte”: gli attesi appuntamenti settimanali su temi d’ arte e cultura organizzati periodicamente dalla “Società Dante Alighieri”, l’ente – fondato, nel 1889, da Giosuè Carducci – che da centoventi anni promuove la diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Centrato sul tema de “L’occhio del critico” ( “Storia e storie dell’arte”), il ciclo di conferenze 2010 s’ è aperto con la presentazione dell’omonimo libro, raccolta di saggi su grandi storici dell’arte italiani tra Otto e Novecento opera di Autori vari, e curato da Alessandro Masi, storico dell’arte e segretario generale della “Dante” ( Firenze, Vallecchi, 2009). Dopo il saluto del presidente della “Dante”, ambasciatore Bruno Bottai ( e figlio di quel ministro fascista dell’ Educazione Nazionale cui si deve la storica legge del 1939 sulla tutela dei beni artistici e culturali, rimasta purtroppo per decenni nel cassetto dei burocrati), sono intervenuti Rossella Vodret, Sovrintendente al Polo Museale Romano, Salvatore Italia, Capo del Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, gli studiosi d’arte Peter Glidewell e Chiara Barbato, e, come relatrice, Donata Levi, docente di Storia dell’ Arte all’Università di Udine.
“Questa raccolta di saggi curata da Masi – ha detto Salvatore Italia – è di grande interesse anche per i documenti pubblicati: come ad esempio, la memoria inviata, nell’agosto 1862, all’allora ministro della Pubblica Istruzione, Matteucci, da uno storico dell’arte come Giovan Battista Cavalcaselle con osservazioni attualissime sulla necessità d’un profondo riordinamento delle Accademie e di tutta l’amministrazione delle Belle Arti, per evitare il degrado del Belpaese a Far-West dell’arte, percorso da trafficanti internazionali senza scrupoli. Ed è significativo, inoltre, che molti degli storici dell’arte ricordati nel volume – dallo stesso Cavalcaselle a Pietro Toesca, da Giovanni Previtali al “bastian contrario” Federico Zeri – furono anche funzionari delle Belle Arti”. “Diversamente, purtroppo, che al giorno d’oggi”, ha osservato Peter Glidewell “ quando ( con l’eccezione di Claudio Strinati, predecessore di Rossella Vodret alla guida del Polo Museale di Roma, da poco chiamato ai massimi vertici del ministero, N.d.R.), al Ministero per i Beni e le Attività Culturali non c’è più un solo Direttore Generale che sia storico dell’arte”.
“Nel curare questa raccolta di saggi – ha precisato Alessandro Masi - sono partito dalle osservazioni d’uno studioso come Antonio Paolucci, già Sovrintendente Speciale al Polo Museale Fiorentino, sulla morte di Giovan Battista Tiepolo ( 1770 ) come fine anche del primato italiano nelle arti e nella stessa critica d’arte, mettendole parzialmente in discussione. E ho dato speciale rilievo a quello che i vari storici dell’arte han fatto per la tutela del nostro patrimonio e lo sviluppo del restauro conservativo, al posto di tanti pessimi restauri ‘di rinnovamento’ fatti nell’ 800”.
(Bri)

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