martedì 29 maggio 2012

Paese che vai, italiano che trovi

Mercoledì 30 maggio 2012, ore 18 - Roma (Via IV novembre 149)
presso Spazio_Europa, gestito dall’Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento Europeo
e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea

Nel mondo, l’Italia è un marchio che piace perché richiama le idee di qualità, eleganza, creatività. Questa immagine è legata strettamente al lavoro di numerose aziende italiane che nei rispettivi settori conquistano e mantengono ogni anno quote di mercato importanti in tutto il mondo, non tanto (o non solo) nei settori che in Italia hanno grande visibilità, come la moda o l’enogastronomia. Ma l’immagine del nostro Paese ha un alleato importante: la nostra lingua. L’italiano, e la cultura che con l’italiano si diffonde per il mondo, costituiscono un surplus fondamentale per le attività economiche, sia perché la passione per la lingua di Dante è tra i fattori che alimentano l’interesse per tutto ciò che è made in Italy, sia perché è fondamentale che nei Paesi con cui l’Italia ha stretti rapporti economici ci siano interlocutori locali in grado di parlare e di capirsi con le nostre aziende. 


Da questa idea prende le mosse Paese che vai, italiano che trovi (Edilet), un’analisi puntuale della situazione italiana in 21 Paesi del mondo, dall’Argentina alla Turchia, dall’Egitto alla Cina, dagli Stati Uniti alla Germania, curata da Giammarco Cardillo, Alessandro Masi e Valeria Noli. Economia, cultura, lingua, turismo sono gli aspetti attraverso i quali gli autori hanno ricostruito una vera e propria mappa dell’Italia all’estero, con un’attenzione particolare a tutti i luoghi in cui è possibile studiare la lingua italiana. 

Il volume verrà presentato mercoledì 30 maggio 2012 alle ore 18 a Roma nei locali di Spazio_Europa, gestito dall’Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea (Via IV Novembre, 149). All’incontro, insieme agli autori - Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, Valeria Noli, esperta di comunicazione e marketing, e Giammarco Cardillo, studioso di linguistica e glottodidattica, interverrà Massimo Arcangeli, Professore ordinario di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari e Responsabile Scientifico del Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri.


Informazioni
Società Dante Alighieri, Pierpaolo Conti, p.conti@ladante.it
Edilet, Valentina Masilli, info@edilet.it

Per approfondimenti

sabato 28 aprile 2012

Pagine di frequenza



Rubrica settimanale di cultura a cura di Alessandro Forlani. In onda la domenica alle 10.00
Ascolta l'mp3 della puntata

La passione secondo Eva In 8 marzo 1943 ,Lucio Dalla cantava di una storia d’amore, felice, anche se fugace, tra una donna italiana ed uno straniero. Purtroppo invece le storie sentimentali tra donne italiane e tedeschi occupanti ebbero conseguenze spesso gravi per chi venne poi additata come “amante del nemico”. Molti furono poi gli episodi di violenza sessuale da parte di soldati dei due fronti. Del tema si occupa un libro, scritto da Michela Ponzani, e pubblicato da Einaudi. Si intitola Guerra alle donne, Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico. L’editore è Einaudi. Sentiamo l’intervista con l’autrice, che è dottoressa di ricerca in storia contemporanea e collabora con varie riviste specializzate. Sul tema segnaliamo anche: Libere sempre. Una ragazza della Resistenza a una ragazza di oggi , di Marisa Ombra, EinaudiIl partigiano Montezemolo. Storia del capo della resistenza militare nell'Italia occupata, di Mario Avagliano, Dalai Editore, MAREK EDELMAN Il ghetto di Varsavia lotta Giuntina. Un versante poco noto del nazifascismo, su cui ci sono molte dicerie piu che studi seri è quello esoterico. Ne parliamo con Marco Zagni, che di lavoro fa il consulente aziendale, ma è ricercatore indipendente nel campo dell’archeologia. Zagni è autore per Mursia de La svastica e la runa, cultura ed esoterismo nella SS Anenerbe. Di Mursia segnaliamo anche le novità: Lui e loro. Mussolini e i suoi gerarchi di Marco Innocenti e Quando ero a capo della polizia. Diario 1940-1943 di Carmine Senise. Non solo il patrimonio artistico, ma la stessa lingua italiana è una grande risorsa economica , che non sfruttiamo fino in fondo. Della sua valorizzazione in italia e all’estero si occupa la società Dante Alighieri. Il suo segretario generale Alessandro Masi ha appena scritto, con Giammarco Cardillo e Valeria Noli, un libro intitolato Paese che vai, italiano che trovi, edizioni Edilet. Si tratta di un viaggio intorno al mondo alla ricerca delle tracce vive della nostra lingua e delle sue potenzialità economiche. Sentiamo Alessandro Masi. 60 anni fa, il I maggio del 1952 Eva Duarte Peron, moglie del presidente argentino Peron, parla per l’ultima volta in pubblico, annunciando la prossima fine di oligarchie e povertà e, pregando gli argentini di non piangere per la sua prossima morte. A fianco del presidente dal ’46, madrina di riforme come il sufragio alle donne e le prime forme di assistenza sociale, Evita muore a 33 anni il 26 luglio, diventando subito un mito, per chi la amava. Tanti però anche i suoi detrattori. Alla figura di Evita è dedicato un romanzo del 1994 dello scrittore e diplomatico argentino Abel Posse, pubblicato in questi giorni da Vallecchi: La passione secondo Eva. Ne parliamo con la traduttrice, la ricercatrice in letteratura ispanoamericana all’università di Cassino Ilaria Magnani.
Ascolta l'mp3 della puntata

lunedì 2 aprile 2012

01/04/2012 - "OLTRE LA LINEA D’ORIZZONTE": INAUGURATA MOSTRA DI MAURO REA

Campobasso. Inaugurata alla Palladino Company di Campobasso la personale di Mauro Rea, pitto-scultore di origine ciociara alla seconda esperienza molisana, intitolata “Oltre la linea d’orizzonte del respiro ani-male del tempo”. La sala si riempie così grazie all’esuberanza artistica di Rea, impreziosita dalla performance-installazione sonora con presentazione del dvd ’Respiro ani-male’, realizzato da Mario Formisano, al secolo "4MX", bassista degliAlmamegretta, con musiche composte sulle opere polimateriche in mostra. Interpretazione dell’opera è stata data dal critico d’arte Antonio Picariello. La rassegna resterà aperta tutti i giorni (lunedì-sabato 9-13 16-20) fino a sabato 14 aprile, giorno a cui parteciperà giornalista e storico dell’arte Alessandro Masi.

sabato 31 marzo 2012

PERSONALE DI MAURO REA PRESSO LA PALLADINO COMPANY



29/03/2012
Campobasso. Torna l’arte ‘contaminata’ a farla da padrone alla Palladino Company di Campobasso. L’inaugurazione della mostra di Mauro Rea dal titolo ‘Oltre la linea d’orizzonte del respiro ani-male del tempo’, in programma sabato 31 marzo alle 19 nella sala AxA della Palladino Company, vivrà in effetti un momento di magica e completa espressione artistica grazie alla performance-installazione sonora di Mario Formisano, al secolo 4MX, bassista della cult band napoletana Almamegretta. Supportato dall’illustre amico musicista, Rea incontrerà il pubblico e la stampa nel corso di una serata che fonderà le aspettative dei visitatori in un capiente contenitore d’arte. L’esperienza di Rea ha un sapore forte, difficilmente catalogabile. Il 52enne pitto-scultore nativo di Sora lavora con pigmenti puri, terre, materiali di scarto, cartapesta, ferro, rame, cera, velature infinite. ‘Un ricercatore d’oro in un fiume di melma’ hanno detto di lui proprio a testimoniare la sensibilità che anima i frutti del suo lavoro. Il testo critico del nuovo catalogo è opera del noto, apprezzatissimo storico dell’arte e giornalista Alessandro Masi che sarà l’atteso protagonista del finissage a Campobasso il 14 aprile. «Quella che Mauro Rea va raccontando non è una pittura compiacente, non vuole né potrebbe esserlo – scrive Masi - in quanto segnatamente distante dalle cose viste o almeno da quelle che a noi tutti parrebbe di vedere».

martedì 18 ottobre 2011

CULTURA ITALIANA NEL MONDO – "ITALIA 2011" - ALLA DANTE ALIGHIERI “MA COSA VOGLIONO DA NOI ITALIANI?” DI VITTORIO ARDIZZONE


Uno spaccato della società italiana, specchio di difetti tipici dell’essere umano “italico” che nonostante tutto sopravvive. Ci aiuta a tracciarlo - tra ironia pungente e sarcasmo che si fanno malinconia e tristezza - Vittorio E. Ardizzone con il volume Ma cosa vogliono da noi italiani? (Armando Curcio Editore), che sarà presentato mercoledì 19 ottobre alla sede nazionale della Società Dante Alighieri a Roma.

All’incontro interverranno Antonio Finocchiaro, ex Vicedirettore Generale della Banca d’Italia e attualmente Presidente di Covip (Commissione di Vigilanza per la Previdenza),Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, e il latinista Mario Scaffidi Abate.

"Un testo dedicato a chi non ce la fa più a sopportare certi politicanti, giornalai e scribacchini. A chi butterebbe la tv e si sente perseguitato dai soliti slogan e pubblicità" afferma la presentazione.

Con spiccato sarcasmo, Ardizzone racconta aneddoti di vita quotidiana che in molti hanno vissuto almeno una volta e di cui, volentieri, farebbero a meno. Si parte dal Grande Fratello fino ai manifesti di sinistra, arrivando persino alle auto in doppia fila e agli assenteisti di brunettiana memoria. Se dall’estero arrivano critiche agli italiani, è perché in pochi sanno cosa significa vivere oggi nel Bel Paese: ogni giorno è una sfida e «tirare avanti» a ogni costo è l’unica soluzione.

Vittorio E. Ardizzone compie tutta la carriera in Banca d’Italia interessandosi di vigilanza bancaria, anche ispettiva, svolgendo il ruolo di Direttore in varie filiali dell’Istituto. Scrive articoli su vari quotidiani nazionali. È autore di Berlusconi. Breve guida per odiarlo meglio. O no? (Pantheon, 2009) e di Vezzi e vizi dell’era berlusconiana (Pantheon, 2010).(17/10/2011 – ITL/ITNET)

lunedì 21 marzo 2011

Premio Letterario “Città di Castello”

 Anche per il 2011 la Edimond srl indice il Premio Letterario “Città di Castello”, giunto alla sua V edizione e riservato a opere inedite, che dovranno essere tali sia al momento dell’iscrizione che al momento della premiazione finale. Il concorso, patrocinato dalla Società Dante Alighieri, è a tema libero e diviso in tre sezioni - Narrativa, Poesia e Saggistica - e vede come termine ultimo per il ricevimento dei contributi la data del 30 aprile 2011. Il Premio è aperto a tutti, anche ai non residenti in Italia, purché le opere pervengano in lingua italiana, pena l’esclusione. La premiazione si svolgerà in Città di Castello il 22 ottobre 2011 alla presenza di Giuria, Autorità e giornalisti.
La Edimond pubblicherà i volumi premiati nella collana Centopagine per la Sezione di Narrativa, nella collana Diapason per la Sezione di Poesia e nella collana I Saggi del Veliero per la Sezione di Saggistica. Le pubblicazioni saranno inviate alle più prestigiose testate giornalistiche e ai rappresentanti delle Istituzioni regionali e nazionali. Le opere pubblicate nelle collana avranno ampio spazio e menzione sul sito della Edimond e sul catalogo cartaceo.
Segreteria del Premio: Edimond srl, Casella postale 178, 06012 Città di Castello (PG) - Tel. 0758521451 - fax 0758520907, info@premioletterariocdc.it, www.premioletterariocdc.it.

sabato 5 giugno 2010

PREMIO STREGA: LA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI CONSEGNA IL VOTO ALL’“AUTORE DELLA DANTE”


Durante una cerimonia in programma martedì 8 giugno alle ore 17 a Roma, in Palazzo Firenze,
l’Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della “Dante”, consegnerà allo scrittore più selezionato dai circoli di lettura dei Comitati, la scheda con il voto della “Dante Alighieri”, Istituzione inserita nella giuria del premio Strega dall’edizione del 2009.


Dopo l’edizione del 2009 - in cui a conti fatti il voto della Società Dante Alighieri risultò decisivo per la vittoria del Premio Strega da parte di Tiziano Scarpa con Stabat mater - la “Dante” è pronta per lo spoglio delle schede inviate dai circoli di lettura dei Comitati coinvolti dalla Sede Centrale nel progetto “La Dante al Premio Strega 2010”. Il voto dei Comitati giunge a conclusione di un ciclo di incontri con alcuni degli autori più interessanti della narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con la Fondazione Bellonci.


La consegna simbolica del voto all’“Autore della Dante” si svolgerà martedì 8 giugno prossimo alle ore 17 a Roma in Palazzo Firenze (Piazza Firenze 27) alla presenza dello scrittore più votato dai circoli di lettura della Società. All’incontro interverranno: Antonio Maccanico, Presidente della Fondazione Bellonci; il giornalista e critico letterario Walter Mauro; Giovanni Di Peio, Vicepresidente Vicario del Comitato di Roma; Stefano Petrocchi, Responsabile Progetti della Fondazione Bellonci. Nel corso della manifestazione, l’Ambasciatore Bruno Bottai consegnerà un riconoscimento all’autore scelto dalla “Dante”.

Per informazioni: Pierpaolo Conti, cell. 3346755306, p.conti@ladante.it.

venerdì 28 maggio 2010

la "Dante" propone tre giorni di eventi culturali aperti a tutti

Roma, 28-30 maggio 2010


In occasione dell'Assemblea dei Soci la "Dante" propone tre giorni di eventi culturali aperti a tutti
Roma ai tempi di Caravaggio musica, letteratura e pittura nel ’600


28 MAGGIO 2010
Sessione pomeridiana
Ore 17.00
La prof.ssa M. Giulia Aurigemma, Ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Chieti
presenta il libro di Chiara Barbato “Caravaggio tra cronaca e critica”
Prefazione del Prof. Claudio Strinati, Edizioni Edimond
leggerà alcuni brani Vincenzo Zingaro

Ore 19.30
Concerto-Spettacolo con videoinstallazioni, musiche, frammenti letterari, immagini
“Il suono di Caravaggio”
e dal buio deflagrò la luce...
un progetto a cura di Sabine Frantellizzi



29 MAGGIO 2010
Ore 10.30
Passeggiate caravaggesche: Palazzo Firenze, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Chiesa di Sant’Agostino,
Chiesa Santa Maria del Popolo
a cura della storica dell’arte Emanuela Gregori

Ore 11.00
Passeggiate caravaggesche: Palazzo Firenze, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Chiesa di Sant’Agostino, Chiesa Santa Maria del Popolo
a cura della storica dell’arte Chiara Barbato

Ore 17.00
Sessione pomeridiana
Presentazione delle incisioni del M° Bruno Caruso

“Caravaggio il delitto e la pena”
a cura di Lucio Villari, Professore di Storia Contemporanea, Università Roma Tre e Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri

Ore 18.00
Proiezione del film: L’ombra del genio Caravaggio, regia di Angelo Longoni



30 MAGGIO 2010
Ore 9.30
Assemblea dei Soci prima convocazione
Ore 10.00
Assemblea dei Soci seconda convocazione
Ore 13.30
Pranzo sociale


Riservato ai soci: possibilità di iscriversi in loco o sul sito http://www.ladante.it/

giovedì 27 maggio 2010

Weekend a Roma: alla scoperta dell'arte greca



Si è aperta "L'età della conquista", una mostra con i capolavori dell'antichità provenienti dai maggiori musei
europei. L'occasione per trascorrere due giorni nella capitale tra cultura e divertimento.

Polibio, storico greco e conoscitore di cose militari, lo aveva ammesso: i romani sono audaci e tatticamente
superiori, molto più agili della falange macedone che al confronto appare rigida e pesante. Nella battaglia di
Cinocefale (197 a.C.) bastò poco più di un manipolo di uomini per sorprenderla alle spalle e consegnare la vittoria su di un piatto d'argento al proconsole Tito Quinzio Flaminino. Flaminino tornò a Roma trionfante, esibendo un bottino di guerra mai visto prima: 43.270 libbre d'argento, 84.000 tetradramme attiche coniate, 3.174 libbre d'oro, 14.514 filippi, 114 corone d'oro, armi di ogni genere, oggetti artistici e statue di una bellezza mai vista.

Le opere d'arte greche esibite nel corso della processione trionfale dai generali Marcello, Flaminino, Emilio Paolo e Pompeo erano di una qualità mai ammirata prima, talvolta persino realizzate in materiali preziosi fino ad allora sconosciuti in città. E furono proprio quei volti scolpiti e quelle statue di marmo pregiato dai corpi meravigliosi e perfetti, a portare a Roma un vento nuovo, un soffio eccitante di raffinatezza e di cultura altrimenti inconcepibile negli austeri ambienti senatoriali e nei discorsi dei padri della Repubblica, conservatori e incorruttibili come Catone.
Questo mutato atteggiamento nei confronti della cultura ellenica consentirà a Pompeo quattro generazioni dopo, nel 74 a.C., di dedicare sul Campidoglio non l'immagine di una divinità, ma una statua di atleta che si deterge con lo strigile (apoxyomenos), già appartenente al tesoro dei sovrani di Bitinia. Più che uno scandalo, fu un fatto di straordinaria importanza e senza precedenti, che apriva la strada a future interpretazioni del ruolo politico e culturale della capitale di quello che sarà l'Impero più vasto e potente del mondo antico e di cui Augusto per primo se ne fece intelligente interprete e protagonista.

Questi sono gli antefatti alla mostra L'età della Conquista. Il fascino dell'arte greca a Roma (a cura di Eugenio
La Rocca e Claudia Parisi Presicce) che inaugurata il 13 marzo in Campidoglio, nelle sale dei Musei Capitolini, per rimanere aperta al pubblico fino al 5 settembre. E' la prima di una serie di cinque grandi mostre tematiche (I giorni di Roma) che dal 2010 fino al 2014 approfondiranno tutte le maggiori tappe della storia romana, dalla conquista della Grecia alla costruzione dell'Impero, da Traiano ad Adriano per giungere fino all'epoca della decadenza di Marco Aurelio e Diocleziano.

I capolavori dell'arte antica esposti per l'occasione provengono dai maggiori musei europei e coprono un arco temporale che va dalla fine del III secolo alla seconda metà del I secolo a.C., uno dei momenti fondamentali per la futura identità culturale e artistica romana, non solo dell'età repubblicana. Attraverso la visione di imponenti statue in marmo, raffinate opere in bronzo e terracotta, interi cicli scultorei, fregi ed elementi di arredo domestico in bronzo e argento, unici e rari da vedere tutti insieme in una volta sola, la mostra narra al visitatore il profondo mutamento di un'epoca, dalle consuetudini di tutti i giorni ai canoni del gusto estetico e della bellezza.

L'esposizione è suddivisa in quattro sezioni: la prima, dal titolo Dei e santuari, presenta fregi e frontoni in
terracotta provenienti da alcuni templi celebri; la seconda, Monumenti onorari, raccoglie abiti militari e armature che danno risalto alla figura del generale vincitore, con statue dai corpi in posa, vigorosi e autorevoli; la terza, Vivere la Grecia, offre ovviamente un approfondimento sull'affermazione del gusto greco in ogni ambiente del vivere, persino nel settore degli arredi domestici come candelieri, tavoli, crateri, vasellame prezioso che ornava le tavole di tutti i giorni; ed infine, la quarta ed ultima sezione, Costumi funerari, mostra forse la parte in cui romani vennero meno influenzati dai greci, il culto dei morti. In questo caso Roma rimase fiera delle delle proprie tradizioni, continuando a mostrarsi ancora orgogliosamente avvinta nelle pieghe delle toghe, simbolo d'appartenenza all'Urbe.

L'età della conquista. Il fascino dell'arte greca a Roma
Musei Capitolini (Palazzo Caffarelli)
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
13 marzo - 5 settembre 2010

Orario: da martedì a domenica dalle 9 alle 20 - lunedì chiuso
Ingresso: intero € 11; ridotto € 9; ridottissimo € 2
http://www.museicapitolini.org/




Sulle orme di Modigliani, tra Gallarate e Parigi



Una mostra rende omaggio al più importante tra i pittori italiani a cavallo tra due secoli. L'occasione per scoprire la provincia lombarda sognando Montparnasse e la Francia di Modì.
E' con un omaggio ad Amedeo Modigliani, il principe di Montparnasse o il più "maledetto" tra toscani, a seconda dei punti vista, che la nuova Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Gallarate, inaugura la sua nuova sede museale.

L'occasione è di quelle ghiotte per approfittare del bel tempo per una breve gita per chi vive a Milano e dintorni per visitare una mostra che si annuncia di gran fascino e una città, Gallarate, la cui storia affonda in origini galliche per trasformarsi nei secoli addirittura in capoluogo delle province della Lombardia austriaca e in seguito patria del romanticismo risorgimentale, almeno così come la ricorda quel dimenticato romanzo ottocentesco di Gerolamo Rovetta ispirato ai fratelli Giuseppe e Pompeo Castelli titolari della celebre "farmacia del rinascimento".

Dunque, si tratta di 50 splendidi disegni provenienti dai più grandi musei e dalle più grandi collezioni italiane e
internazionali, e oltre 250 documenti originali che ripercorrono la vita del grande artista di cui quest'anno
ricorrono i 90 anni dalla morte. E' il 12 di luglio del 1884, quando a Livorno, in via Roma al civico 38, nasce da Eugenia Garsin e Flaminio Modigliani, Amedeo, il futuro Modì, il più importante tra i pittori italiani a cavallo tra i due secoli. Il padre Flaminio, è un commerciante romano di origini romagnole, mentre la madre Eugenia vanta natali francesi e tunisini, nonché una discendenza dal filosofo Spinoza.

Entrambi i genitori sono ebrei e portano nel sangue il seme della più antica tradizione israelita mediterranea.
Amedeo è l'ultimo dei quattro fratelli: Emanuele, il primogenito, avvocato, diventerà deputato socialista;
Margherita, la seconda, che rimarrà in famiglia, diventerà la madre adottiva di Jeanne, la figlia di Amedeo ed
infine, il terzogenito Umberto, ingegnere minerario. Dei primissimi anni di vita del piccolo Amedeo si hanno solo ricordi sparsi ripresi soprattutto dal diario di sua madre e dalla ricostruzione dell'ambiente famigliare dei
Modigliani, giunti nella città franca verso la metà dell'800, all'indomani della proclamazione della repubblica
romana avvenuta il 9 febbraio 1849 e dei Garsin, trasferitisi dalla Tunisia a Livorno già dalla fine del XVIII
secolo.

Amedeo, il piccolo Dedo, pur tra difficoltà di ordine economico, vive la sua infanzia serenamente accudito dalla madre Eugenia e dal nonno materno Isacco, che viene ricordato dalla nipote Giovanna Modigliani, come un uomo bello, elegante, colto e "divoratore di libri". Nonno Isacco conosce di diverse lingue straniere, tra cui un po' di arabo e inglese, e ama fare lunghe passeggiate lungo i fossi fino al porto, parlando della propria esperienza e impartendo lezioni di vita al piccolo, il quale ascolta e stabilisce con il vecchio un forte legame. Per questa attitudine alla riflessione, Dedo viene soprannominato "il filosofo", tanto è assorto nell'ascoltare e partecipare alle lunghe discussioni con il nonno che via via prende il posto di un padre sempre più assente. Quando nel 1894 Isacco muore, Amedeo sprofonda in uno stato di profonda tristezza, forse il primo taglio, segno di un prematuro dolore che la vita gli terrà sempre in serbo a partire dalla prima malattia.

Nell'estate del 1895, la madre scrive sul suo diario: "Dedo ebbe una grave pleurite, e non mi sono ancora rimessa dalla paura tremenda che mi ha fatto. Il carattere di questo bambino non è ancora abbastanza formato perché io possa dire qui la mia opinione. Le sue maniere sono quelle di un bambino viziato che non manca di intelligenza. Vedremo più tardi cosa c'è in questa crisalide. Forse un artista?"

Quello che Dedo fece da quell'estate del ‘95 in poi è tutto scritto nel percorso di questa mostra che si annuncia tra le più interessanti della primavera che si è appena dischiusa e che sembra promettere bene. Tra febbre tifoide e altre malattie Modigliani si rimette dopo un viaggio in Italia in luoghi più sani e stimolanti della sua Livorno, fino a fermarsi a Venezia nel 1903 come studente dell'Accademia di Belle Arti. Ma il suo destino non è nel nostro Paese, ci vuole ben altro per appagare l'ansia di novità che corrode dentro il giovane pittore. La Francia, o meglio, Parigi è la meta ideale ed è lì che nell'inverno del 1906 che arriva affittando uno studio in rue Cauliancourt, a Monmartre, vicino al Bateau Lavoir, ormai zona di incontro di Picasso, Salmon, Max Jacob e altre imminenti rivelazioni.

Les Italien è un bellissimo uomo, affascina la sua eleganza, i suoi modi di fare. E' corteggiato da schiere di
donne e recita Dante a memoria. Il dottor Paul Alexandre, diviene il suo maggior collezionista ed estimatore,
facendolo esporre per la prima volta nel 1907 al Salon des Indipendants. Da quel momento in poi le porte della capitale francese sembrano spalancarsi all'artista: diventa amico del grande scultore romeno Costantin Brancusi e si ripete nell'anno successivo al Salon con un dipinto bellissimo, "L'ebrea" e poi senza sosta ancora nel 1910 con tre altri capolavori, "Il suonatore di violoncello", "Il mendicante di Livorno" e "La mendicante".

Nel 1912 è al prestigioso Salon d'Automne per la prima volta con otto sculture. La materia gli piace, si confà al suo carattere che inizia a mostrarsi sempre più agguerrito e in gara con la vita. Alcol, droghe e l'ansia di
diventare celebre non si addicono alla sua salute che resta pur sempre cagionevole. Ed è per questo che nel 1913 progetta un soggiorno estivo nella sua Livorno con l'idea di dedicarsi unicamente alla scultura. Iniziano così gli anni più difficili e fascinosi della sua esistenza.
Con lo scoppio della Grande guerra nel 1914 perde il suo protettore Paul Alexandre e conosce la poetessa inglese Beatrice Hastings con la quale vivrà tempestosamente due anni. Inizia finalmente a vendere i primi quadri grazie alla conoscenza del mercante Paul Guillaume. Nel 1917 diventa amico fraterno del poeta polacco Léopold Zboroswki, esce con Soutine e fa grandi bevute insieme a Utrillo. Sono gli anni in cui inizia a dipingere nudi, donne bellissime dalle forme sinuose, dai colli allungati, dai visi morbidi e dolci come quello di Jéanne Hebuterne, diciannovenne allieva dell'Académie Colarossi, della quale si innamora perdutamente tanto da decidersi per la convivenza.

E' il 1918 e la guerra è alle porte di Parigi, la salute di Modì è sempre più cagionevole e Jeanne è rimasta
incinta: non c'è tempo da perdere, occorre fare in fretta, e così l'amico Zboroswky spedisce i due innamorati al riparo dai bombardamenti in Costa Azzurra, tra Cagnes e Nizza dove nascerà la piccola Jeanne. Finalmente si torna a Parigi, Jeanne è nuovamente incinta, la luce del sud ha rischiarato la sua tavolozza, ma non la sua mente che è sempre più prigioniera dell'alcol e della malattia. Muore il 24 gennaio del 1920 all'Ospedale della Carità mormorando, si dice, "Cara, cara Italia". Lo seguirà la sua compagna nella notte tra domenica e lunedì, gettandosi da una finestra della casa dei genitori.

GALLERY

Da Jacopo della Quercia a Donatello, due giorni per conoscere la Siena rinascimentale



Più di trecento opere in mostra con tutti i più grandi artisti del primo Rinascimento. Una mostra ospitata dal Complesso di Santa Maria della Scala è l'occasione per scoprire la città toscana.

Per una Pasqua d'arte e cultura c'è un'occasione ghiotta per i palati più raffinati da non lasciarsi sfuggire: dal 26 marzo ha preso il via a Siena una grande mostra dal titolo suggestivo: Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, che avrà come sede principale il Complesso di Santa Maria della Scala, l'ospedale che sulla Via Francigena ospitava i pellegrini malati.
Anche se di tempo ce n'è, dal momento che chiuderà i battenti solo l'11 luglio prossimo, vale lo stesso la pena di visitarla in questa stagione di inizio primavera, quando Siena e le sue colline danno un'immagine spettacolare di un paesaggio unico al mondo.
Dunque, si tratta di ben 306 opere in mostra, una ventina di polittici ricostruiti per l'occasione, 25 restauri effettuati, prestiti dalle più prestigiose istituzioni museali del mondo e da collezionisti privati, nuovi spazi che aprono al pubblico per la prima volta, 10 saggi scritti dai massimi studiosi internazionali della materia, uno straordinario percorso espositivo che condurrà il visitatore in 3 diversi ambienti tra i più suggestivi e inediti della città: Siena prepara così la più imponente mostra finora dedicata alle arti del primo rinascimento.

La mostra curata da Max Seidel, porterà il pubblico a godere di itinerari particolari alla scoperta di una Siena che nei primi decenni del Quattrocento visse, parallelamente a Firenze, una straordinaria stagione artistica, che vide il trascorrere dal Gotico al Rinascimento. La mostra si apre con una sezione monografica dedicata a Jacopo della Quercia (Siena, 1371 ca. – 1438), il grande scultore che seppe essere il più rilevante artista della città nel primo Quattrocento e esponente di spicco del Gotico "internazionale" europeo.

La carriera di Jacopo è ripercorsa fin dagli inizi, con la monumentale Madonna della melagrana destinata alla Cattedrale di Ferrara (1403-1408), per passare ad alcuni dei marmi scolpiti per la Fonte Gaia a Siena (1414-1419), fino alle sculture in legno policromo, come l'Annunciazione della Collegiata di San Gimignano (1421-1426) e la Madonna col Bambino del Louvre. Accanto a Jacopo si fanno apprezzare anche gli altri primi attori della scultura senese di quel tempo: dal leggiadro Francesco di Valdambrino al severo Domenico di Niccolò "dei cori".
Il percorso prosegue quindi con due sezioni tematiche, che introducono il visitatore alla pittura. L'una è dedicata alla fortuna della quale continuarono a godere presso i pittori senesi del Quattrocento certi prototipi messi a punto nel secolo precedente dai fratelli Lorenzetti e da Simone Martini: un fenomeno che ha il suo manifesto nella pala di San Pietro a Ovile in cui Matteo di Giovanni, ormai nel terzo quarto del secolo, ricopia fedelmente la celeberrima Annunciazione di Simone del 1333.

L'altra sezione presenta i maestri forestieri che, lavorando in città nel corso degli anni venti, giocarono un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'arte senese verso il Rinascimento. Tra questi Lorenzo Ghiberti e Donatello, coinvolti insieme con Jacopo e altri, nel cantiere del nuovo Fonte battesimale, al quale apparteneva il bellissimo Spiritello tamburino del Bode Museum di Berlino del 1429 e che torna per la prima volta a Siena dopo qualche secolo.

La Madonna dell'umiltà (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo) racconta del passaggio senese di Gentile da Fabriano, autore nel 1425 di una perduta immaginemariana in Piazza del Campo, che fu determinante per la nuova generazione che si stava imponendo sulla ribalta pittorica cittadina.

Era la generazione del "Rinascimento umbratile", che ha i suoi campioni in Giovanni di Paolo (del quale si è ricostruito, per quanto possibile, il giovanile polittico destinato nel 1426 all'altareMalavolti della chiesa di San Domenico), in Stefano di Giovanni detto il Sassetta (di cui si sono raccolti per la prima volta tutti i frammenti della pala dipinta nel 1423-1424 per l'Arte della Lana, insieme con altri capolavori) e nei suoi stretti seguaci: da Pietro di Giovanni d'Ambrogio, al Maestro dell'Osservanza (ben rappresentato dalla pala eponima e quasi dall'intera serie delle famose Storie di Sant'Antonio Abate) e Sano di Pietro (del quale si mostra il restaurato polittico dei Gesuati del 1444).

Chiude il gruppo Domenico di Bartolo: un senese atipico che, come dimostra la Madonna dell'umiltà firmata e datata 1433, seppe essere più fiorentino degli stessi fiorentini, tanto da poter confrontare le sue opere con quelle di Filippo Lippi e Luca della Robbia.

martedì 20 aprile 2010

Premio letterario “Città di Castello” IV Edizione


Un concorso letterario, quello intitolato a “Città di Castello”, nato da una intuizione della casa editrice Edimond e accolto con grande entusiasmo dalla amministrazione comunale, che alla prima edizione ha fatto registrare una notevole attenzione nel panorama letterario nazionale. L’obiettivo primario è quello di promuovere la ricerca di nuovi talenti letterari che spesso rimangono sconosciuti o soffocati dalle grandi strutture editoriali: il premio per le prime tre opere classificate di ogni sezione, consiste infatti nella pubblicazione dell’opera e quindi nell’opportunità di proporsi nel panorama letterario nazionale. Di non secondaria importanza è poter realizzare un’azione di grande respiro finalizzata alla promozione e allo sviluppo culturale di Città di Castello. La grande partecipazione in termini di opere iscritte che si è registrata in occasione della prima edizione sono l’attestato dell’apprezzamento che in tutto il territorio italiano si è manifestato nei confronti dell’iniziativa, anche grazie al prestigio e al rigore scientifico della giuria presieduta dal Presidente Alessandro Quasimodo. La giuria è completata dalla presenza di Aldo Forbice, scrittore e giornalista di Radio Rai e conduttore del programma Zapping, Alessandro Masi, Segretario generale della Società Dante Alighieri, Alberto Stramaccioni docente di Storia contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia, e Giovanni Bogani scrittore e critico. Il successo della prima edizione non può che rappresentare uno stimolo a migliorare il progetto e renderlo sempre più punto di riferimento per giovani e nuovi scrittori, per quell’universo di grandi potenzialità letterarie che chiedono spazio e visibilità.

Scadenza iscrizione: 30 Aprile 2010

Giuria:
Presidente: Alessandro Quasimodo
(Regista teatrale e collaboratore Rai)
Giurati:
Giovanni Bogani
(Scrittore e critico)
Aldo Forbice
(Scrittore e giornalista Radio-Rai)
Alessandro Masi
(Segretario Generale della Società Dante Alighieri)
Alberto Stramaccioni 
(Docente di Storia Contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia)

Con il patrocinio di:
Regione Umbria
Provincia di Perugia
Comune di Città di Castello
Università per Stranieri di Perugia
Società Dante Alighieri
Sponsorizzato da:
Edimond

Sezione A Narrativa, Tema:libero, Copie:3, Lunghezza:60-160 cartelle
Sezione B Poesia,Tema:libero, Copie-3, Lunghezza: minimo 40 – massimo 80 liriche
Sezione C Saggistica, Tema:libero, Copie:3, Lunghezza:80-250 cartelle.
Quote di partecipazione: euro 40,00

Premi:I Premi saranno così distribuiti:
Sezione di Narrativa (Romanzi o Racconti):
1° Classificato Premio: € 1.000,00 + Pubblicazione dell’Opera
2° Classificato Premio: € 500,00 + Pubblicazione dell’Opera
3° Classificato Premio: Pubblicazione dell’Opera
4° Classificato Premio: € 500,00
Sezione di Poesia:
1° Classificato Premio: € 1.000,00 + Pubblicazione dell’Opera
2° Classificato Premio: € 500,00 + Pubblicazione dell’Opera
3° Classificato Premio: Pubblicazione dell’Opera
4° Classificato Premio: € 500,00
Sezione di Saggistica:
1° Classificato Premio: € 1.000,00 + Pubblicazione dell’Opera
2° Classificato Premio: € 500,00 + Pubblicazione dell’Opera
3° Classificato Premio: Pubblicazione dell’Opera
4° Classificato Premio: € 500,00

La Giuria si riserva l’assegnazione di altri premi dal 5° al 10° classificato per ognuna delle tre sezioni.

Organizzato da: Edimond
Indirizzo:via Morandi 25-06012 Città di Castello (PG)
E-mail:edimond@edimond.com
Telefono:075 8521451
Cellulare:335 6068277
http://www.premioletterariocdc.it
Indirizzo spedizione degli elaborati:Edimond srl-via Morandi, 25 – Zona Ind. Nord-06012 Città di Castello (PG)

domenica 28 marzo 2010

«OGGI L’INNOVAZIONE LINGUISTICA AVVIENE ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE»

Mario Morcellini ha aperto il 22 marzo in Palazzo Firenze a Roma il XXI corso di aggiornamento PLIDA per docenti di italiano per stranieri, in programma fino al 26 marzo 2010

Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, inaugura il XXI corso PLIDA




 «Oggi l’innovazione linguistica avviene attraverso la comunicazione: chi parla la comunicazione assume una grande responsabilità, diventando artefice e simbolo della lingua italiana che cambia». Con queste parole Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha aperto il 22 marzo in Palazzo Firenze il XXI corso di aggiornamento PLIDA per docenti di italiano per stranieri promosso dalla Società Dante Alighieri, in programma fino al 26 marzo prossimo sul tema “Italiano, media e nuovi media.

 L'intervento di Mario Morcellini

 «Il cambiamento della comunicazione è molto veloce ed è impensabile poterlo fermare con le parole - ha spiegato Morcellini ai docenti della “Dante”, sottolineando la necessità di considerare i media come mezzo di formazione a livello scolastico -. L’influenza del passato sulla lingua italiana è avvenuta attraverso gli intellettuali, le accademie e la cosiddetta “cultura organizzata”, oggi piuttosto in declino». «La forza delle parole è straordinaria - ha concluso -: le parole sono fondamentali nelle nostre relazioni. Se si vuole comprendere a fondo il cambiamento della comunicazione è necessario prima comprendere il cambiamento delle forme espressive e linguistiche».


   
 L'intervento di Elena Pistolesi

 La mattinata, inaugurata dall’intervento del Segretario Generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi, è proseguita con la relazione di Elena Pistolesi, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha approfondito i vari tipi di scrittura utilizzati in chat, sms ed email, «che si avvicinano molto al parlato contemporaneo, rappresentando modalità molto importanti di trasmissione del pensiero».

martedì 16 marzo 2010

L’ITALIANO A SCUOLA: INSEGNARE, CORREGGERE, VALUTARE

(PROPOSTE DI ORIENTAMENTO PER GLI INSEGNANTI
NELLE DIFFICOLTÀ DELLA LINGUA CONTEMPORANEA)

Martedì 2 marzo, ore 10 - Roma, Palazzo Firenze, Piazza Firenze 27

Un Convegno per fare il punto della situazione sull’insegnamento della lingua italiana nella scuola contemporanea: quale italiano si insegna oggi? Quali sono gli strumenti e le risorse di cui dispongono gli insegnanti per offrire un’educazione linguistica adeguata? Ne parleranno linguisti, insegnanti ed esponenti delle Istituzioni. Durante il Convegno sarà presentato il libro di Luca Serianni e Giuseppe Benedetti: Scritti sui banchi. L’italiano a scuola tra alunni e insegnanti (Carocci, 2009).
Non è certo un mistero che nel 1861, al momento della fondazione dello Stato unitario, ben pochi cittadini potevano dire di conoscere la lingua italiana. Nei quasi 150 anni che ci separano da quella data, molti fattori hanno contribuito all’unificazione linguistica: l’urbanizzazione, le emigrazioni interne ed esterne, la leva obbligatoria, la diffusione sempre più capillare dei mezzi di comunicazione di massa. Non c’è dubbio però che la principale fonte di norma in fatto di lingua sia stata rappresentata dalla scuola. A questa si indirizzarono i primi ministri dell’Istruzione, e gli autorevoli esperti da questi ultimi chiamati a collaborare, a partire da Alessandro Manzoni. E la scuola ha ancora oggi un ruolo centrale per l’insegnamento della lingua: per molti cittadini gli anni della scuola rappresentano l’unica occasione per venire in contatto con una fonte di norma linguistica. Tuttavia, oggi sono molte le voci che si levano per denunciare la scarsa confidenza degli studenti con la propria lingua madre: senza arrivare a parlare di analfabetismo, non si possono trascurare i dati sulla
competenza nelle abilità linguistiche primarie; dati che hanno obbligato molte facoltà universitarie (non solo umanistiche) a istituire corsi di lingua italiana con la finalità di compensare - forse un po’ in ritardo - lacune accumulate durante il percorso scolastico.
Risulta allora quanto mai urgente rispondere alle domande che si pongono non solo gli insegnanti, ma anche i comuni cittadini, i genitori, i datori di lavoro delle future generazioni: quale italiano si insegna oggi nella scuola? Si può parlare di un italiano normativo condiviso? Quali sono gli strumenti e le risorse di cui dispongono gli insegnanti per offrire un’educazione linguistica adeguata alle esigenze della realtà contemporanea?

Il Convegno in programma presso la Sede della Società Dante Alighieri 

Il Convegno “L’italiano a scuola: insegnare, correggere, valutare. Proposte di orientamento per gli insegnanti nelle difficoltà della lingua contemporanea” - in programma martedì 2 marzo a Roma presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri (Piazza Firenze 27) - si aprirà alle ore 10 con il saluto dell’Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della “Dante”. Seguiranno, con il coordinamento del Segretario Generale Alessandro Masi, gli interventi di Anna Piperno (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) su “Italiano, disciplina di frontiera”, di Elena Ugolini (Consiglio di indirizzo dell’INVALSI) su “Le rilevazioni esterne degli apprendimenti realizzate dall’INVALSI e la ricorrezione delle prove di italiano nell’esame di Stato”, di Nicola De Blasi (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) su “L’italiano a scuola dall’Unità a oggi”, di Luca Serianni (Università degli Studi “La Sapienza”, Roma) su “Qualche riflessione sul testo di grammatica per le scuole”, di Ugo Cardinale (Preside del Liceo classico “Carlo Botta”, Ivrea) su “Il ruolo di indirizzo del dirigente scolastico nella valutazione: l’esperienza del ‘Carlo Botta’”, e di Giuseppe Benedetti (Vicepreside del Liceo classico “Torquato Tasso”, Roma) su “Alunni e professor, matite e penne: elaborati e correzioni d’esame a distanza di dieci anni”. Nel pomeriggio, dopo il laboratorio di valutazione della prova di italiano, con la supervisione di Luca Serianni, e l’illustrazione di uno spazio per gli insegnanti sul sito Internet della Società Dante Alighieri (www.ladante.it), sarà presentato - alle ore 17 - il volume di Luca Serianni e Giuseppe Benedetti, Scritti sui banchi. L’italiano a scuola tra alunni e insegnanti (Carocci, 2009).

lunedì 15 marzo 2010

Libro Bianco sul Trattamento Automatico della Lingua

Forum TAL









Nuova
edizione
2009
Pubblicazione della Fondazione Ugo Bordoni
Coordinatori del volume: Andrea Di Carlo, Andrea Paoloni
Progetto grafico e impaginazione: Stefania Vinci

Il Libro Bianco è pubblicato dalla Fondazione Ugo Bordoni, perconto del Forum TAL, con l’intento di fornire un utile strumento di con-sultazione per coloro che vogliano utilizzare le tecnologie del Trattamento
Automatico del Linguaggio o vogliano promuovere progetti nel campo. Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo di tutti i com-ponenti del Forum, in particolare: il primo capitolo “Il Trattamento Automatico della Lingua: definizione e aree tecnologiche” è stato redatto da Nicoletta Calzolari e Andrea Paoloni;
il secondo capitolo “Il Mercato del TAL” è stato redatto da Paolo Coppo e Andrea Melegari; il terzo “Il TAL in Italia” da Andrea Di Carlo sulla base dei questionari raccolti dall’Università della Tuscia e dal Con-
sorzio Pisa Ricerche; il capitolo successivo “Interviste” riporta le intervi-ste di alcuni esperti indicati dai componenti del Forum e raccolte da Andrea Di Carlo e Andrea Paoloni; infine i successivi due capitoli, sono
stati anch’essi redatti da Andrea Di Carlo sulla base dei dati resi disponi-bili dai questionari; la collezione del materiale e l’organizzazione dello stesso è stata curata da Sara Saverione.
I coordinatori ringraziano Marco Morosini per la revisione del volume.

Componenti del Forum TAL

Fanno attualmente parte del Forum TAL in rappresentanza di diversi domini culturali e produttivi:
Marco Mancini, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane
Andrea Melegari, Expert System
Andrea Di Carlo, Andrea Paoloni, Guido Salerno, Fondazione Ugo Bordoni
Nicoletta Calzolari, Istituto di Linguistica Computazionale, CNR, Pisa
Piero Cosi, Emanuela Magno, ISTC, CNR, Padova
Paolo Coppo, Loquendo
Giovanni Scanagatta, Ministero delle Attività Produttive
Giordano Bruno Guerri, Ministero delle Comunicazioni
Carmelo Basso, Giuseppe Rinaldo, Ministero delle Comunicazioni -ISCTI
Pierluigi Ridolfi, CNIPA
Alessandro Musumeci, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Stefano Aprile, Ileana Fedele, Ministero della Giustizia
Alessandro Masi, Società Dante Alighieri

domenica 14 marzo 2010

La Dante, patrimonio nazionale

Il ministro Frattini ha ribadito il fondamentale ruolo
svolto dalla Società Dante Alighieri all'estero


12 marzo 2010. - «La Società Dante Alighieri è un patrimonio nazionale che la rete diplomatica potenzierà e sosterrà sempre, e di cui ovviamente non possiamo fare a meno».
Al termine della presentazione del libro postumo del padre Alberto, Foresta di giorni, tenutasi il 10 marzo scorso in Palazzo Firenze a Roma, il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, ha fatto il punto sulla politica linguistica della Farnesina, sottolineando il ruolo fondamentale svolto dalla "Dante" in stretta collaborazione con le rappresentanze diplomatiche. «Con la riforma del Ministero degli Esteri - ha affermato Frattini - si dovrà investire di più nell'insegnamento della lingua e costituire una cabina di regia avvalendoci degli Istituti Italiani di Cultura e naturalmente anche della Società Dante Alighieri». «Noi abbiamo una straordinaria capacità di promuovere la nostra storia dell'arte - ha concluso il Capo della Farnesina facendo riferimento
alle eccellenze italiane più rappresentative all'estero- e di realizzare interventi formidabili di restauro in Paesi che hanno anch'essi un patrimonio da custodire, ma che non sono in grado di farlo da soli: parlo della Cina, dell'Iraq, del Medio Oriente, dell'Africa. Abbiamo svolto delle attività di restauro, un settore in cui nessuno mette in dubbio il ruolo di leader assoluto che l'Italia ha da sempre nel mondo».

lunedì 8 marzo 2010

Le nuove borse di studio per gli italiani all'estero

Italia chiama Italia
L'Italia come non l'avete mai vista

Sportello Italia
Le nuove borse di studio per gli italiani all'estero promosse dalla Società Dante Alighieri sono al centro della puntata di mercoledì 13 maggio. Illustra l’iniziativa Alessandro Masi, il Segretario Generale della Dante Alighieri.
Guarda il servizio

giovedì 25 febbraio 2010

Cultura: studenti della scuola dell'obbligo scarsi' in italiano (2)

(Adnkronos) - Il convegno si aprira' alle 10 con il saluto dell'Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della ''Dante''. Seguiranno, con il coordinamento del Segretario Generale Alessandro Masi, tra gli altri, gli interventi di Anna Piperno (Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca) su 'Italiano, disciplina di frontiera', di Elena Ugolini (Consiglio di indirizzo dell'Invalsi) su 'Le rilevazioni esterne degli apprendimenti realizzate dall'Invalsi'e la ricorrezione delle prove di italiano nell'esame di Stato', di Nicola De Blasi (Universita' degli Studi di Napoli ''Federico II'') su 'L'italiano a scuola dall'Unita' a oggi', di Luca Serianni (Universita' degli Studi ''La Sapienza'', Roma) su 'Qualche riflessione sul testo di grammatica per le scuole'.
Nel pomeriggio, dopo il laboratorio di valutazione della prova di italiano, con la supervisione di Luca Serianni, e l'illustrazione di uno spazio per gli insegnanti sul sito Internet della Societa' Dante Alighieri (www.ladante.it), sara' presentato - alle ore 17 - il volume di Luca Serianni e Giuseppe Benedetti, Scritti sui banchi. L'italiano a scuola tra alunni e insegnanti (Carocci, 2009).